XIII Legislatura – Tornata del 29 maggio 1879
deputato Ercole ai ministri dell'interno e delle finanze, sui provvedimenti che intendono prendere a favore delle popolazioni danneggiate dalle ultime
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«Il sottoscritto chiede d'interrogare il Presidente del Consiglio intorno ai provvedimenti che abbia presi o intenda prendere riguardo alle provincie
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febbraio 1879 relativa ai danneggiati dalla inondazione della Bormida.»
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un'altra farragine di importanti e dotti studi venne intrapresa da vari ingegneri, per incarico degli interessati ai diversi valichi dell'Appennino
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venne alle stessissime conclusioni della Commissione del 1870, rispetto ai valichi dell'Appennino romagnolo. Essa trovò che la linea da Forlì a
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Sotto l'aspetto strategico le linee tendenti ai diversi valichi dell'Appennino furono due volte ugualmente esaminate; una volta coi concetti
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Ora, riferendoci ai momenti in cui facevamo questa proposta, si comprenderà facilmente come rincrescesse assai al passato Ministero di dover variare
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presidente. Verremo ai voti.
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Essendo appoggiata, la metto ai voti con riserva dei fatti personali.
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Io non porterò ai miei elettori nè un chilometro di ferrovia, nè una lira sul bilancio dello Stato; ma, o signori, se fosse lecito paragonare le
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via per giungere a conoscere il vero. Io non mi fermo ai commenti, ai verbali che hanno preceduto le conclusioni finali di un rapporto di una
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il capitolo della riproduzione del naviglio, sostenni che la dovesse essere una spesa ordinaria. Avevo letto che Atene ai tempi di Temistocle per
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sodisfare ai bisogni continui del commercio, delle comunicazioni, della convenienza.
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Ci sono tante cose a dire in proposito; fra le altre, che non tutti i militari sono di quest'opinione. Ci sono militari ai quali fa gola d'avere a
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adunque che nessuna disputa dovesse più sollevarsi su quel punto; ma la mia speranza fu vana, poiché nell'esame della questione relativa ai valico
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valico e la sua spesa maggiore di costruzione e di esercizio; non potrebbe che conchiudere, che la linea Forlì-Arezzo non è oggi da contrapporsi ai
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generali, ai quali si propose il quesito se dovesse preferirsi la linea di Faenza-Pontassieve o l'imolese; e se,
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il suo discorso, egli soggiunse: «io non porto ai miei elettori un chilometro di ferrovia, nè una lira che gravi sul bilancio dello Stato.» Io rispondo
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Questo Ministero, mentre pregiasi di rispondere ai quesiti formulati nelle pregiate note dell'E. V. in data 22 giugno, n° 1649/1284, ed 8 luglio
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su Firenze. Vi è una galleria comune ai due tracciati, la quale sarebbe di 3350 metri. La questione comincia dopo Borgo San Lorenzo. Volendo proseguire
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furono introdotte nello schema di legge stampato insieme ai due disegni precedenti ed insieme all'ultimo intitolato: Nuovo progetto della Commissione
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presidente. Ora verremo ai fatti personali.
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è rivolto ai Toscani e ha detto, che egli credeva che essi avessero avuto una mala pensata facendo una questione di preferenza.
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, di fronte ai propugnatori della Forlì-Arezzo. Il mio onorevole amico, il relatore della Commissione, ha già chiarito nettamente l'importanza del voto
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presidente. Ora verremo ai voti.
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E prego gli onorevoli colleghi di far silenzio, così verremo ai voti più presto.
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presidente. Verremo dunque ai voti, é prego gli onorevoli deputati di riprendere i loro posti.
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presidente. Allora pongo ai voti la linea Terni-Rieti-Aquila.
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presidente. Nessuno domandando di parlare sulla linea Codola-Nocera, la pongo ai voti.
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la pongo ai voti.
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Ora dunque si deve votare sulla proposta della Commissione accettata pure dal Ministero che è la linea Faenza-Pontassieve. Metto perciò ai voti
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Accademia della crusca
